Riguardo all’uomo moderno, lo scrittore e antropologo Daniel Lieberman scrive:
«CHE CI PIACCIA O NO, SIAMO PRIMATI GRASSOCCI E SENZA PELLICCIA A CUI PIACCIONO GLI ZUCCHERI, IL SALE E I GRASSI, MA SIAMO ANCORA ADATTATI A UNA DIETA DIVERSIFICATA RICCA DI FRUTTA E VERDURA, NOCI, SEMI, TUBERI E CARNE MAGRA. CI PIACE RILASSARCI, MA I NOSTRI CORPI SONO ANCORA QUELLI DI ATLETI DI RESISTENZA EVOLUTI PER CAMMINARE PER MOLTI CHILOMETRI AL GIORNO E PER CORRERE SPESSO, OLTRE CHE PER SCAVARE, ARRAMPICARSI E TRASPORTARE PESI. ADORIAMO LE COMODITÀ, MA NON SIAMO BEN ADATTATI A TRASCORRERE LE GIORNATE IN POLTRONA, CALZANDO SCARPE E FISSANDO UN LIBRO O LO SCHERMO DI UN COMPUTER.»
Prima
del problema, la persona
L'esperienza accumulata negli anni grazie alla pratica clinica e lo studio costante della letteratura scientifica più attuale, sono i fattori che guidano la nostra clinica, e ci hanno portato alla chiara convinzione che l'approccio con le problematiche fisiche dell'essere umano non può che essere ampio, globale, attento non solo agli aspetti biologici e puramente meccanici del problema, ma anche all'unicità della persona che si rivolge a noi. Soprattutto in questo momento storico, è imprescindibile considerare che la società moderna ha assunto caratteristiche socio-culturali uniche dal punto di vista evolutivo e questo fattore ha portato con sé un cambio radicale dello stile di vita dell'uomo moderno.
Il mismatch evolutivo – non siamo adatti alla società in cui viviamo
Al giorno d’oggi si può affermare di vivere in generale in un’epoca più sana rispetto al passato, a maggior ragione se si vive in una nazione sviluppata.
Abbiamo sconfitto o imparato a dominare tantissime malattie che un tempo portavano alla morte. Tuttavia, l’aumento della longevità ha portato alla nascita di patologie moderne dal punto di vista evoluzionistico: quelle cardiovascolari come ipertensione e ictus, quelle metaboliche come diabete e obesità, quelle muscoloscheletriche come il mal di schiena e l’osteoporosi e, inoltre lo sviluppo tecnologico in costante crescita, sta favorendo sempre di più la “vita comoda”, che è diventata una potentissima arma a doppio taglio.
In generale sono drasticamente diminuite le malattie infettive, ma sono aumentate le patologie croniche, da scorretto stile di vita. Perché? Il cambiamento socio-culturale sta avvenendo molto più rapidamente di quello biologico.
L’uomo moderno, per tanti aspetti, non è adatto per vivere nella società che si è creato intorno; le sue funzioni corporee e la sua struttura scheletrica sono adatte all’ambiente dove si è sviluppato molti anni fa. Inoltre, la ricerca in campo medico si concentra molto nel trovare la soluzione ai sintomi di queste patologie, prendendo meno in considerazione le cause, che possiamo trovare nella teoria evoluzionistica del mismatch.
ESISTE UNA SOLUZIONE?
Si, e ci troviamo in accordo con lo scrittore Liberman citato all’inizio, che non propugna soluzioni massimaliste o ingenui ritorni allo stato di natura, ben sapendo come, soprattutto noi abitanti del cosiddetto occidente evoluto, sopporteremmo male la completa rinuncia alle nostre comodità.
Sarebbe tuttavia sufficiente un po’ di consapevolezza in più, prestando più attenzione al modo e alle ragioni per cui i nostri corpi sono diventati come sono adesso.
Non sappiamo ancora come curare tutte le patologie del mondo moderno, ma sappiamo come abbassarne le probabilità e talvolta anche come prevenirle, usando i corpi che abbiamo ereditato in maniera più consona a come si sono evoluti per essere usati.
IL NOSTRO APPROCCIO
Per queste ragioni l’approccio che utilizziamo non è focalizzato solo sul problema che ha spinto la persona a rivolgersi a noi, ma apre anche lo sguardo sul suo stile di vita, sull’unicità della persona, con l’obiettivo di valutare e se necessario reinterpretare insieme i fattori modificabili legati alla sua salute generale.
In alcuni casi è sufficiente comprendere il sintomo e trattarlo, in altri, per trovare la soluzione, non bisogna avvicinarsi al problema e focalizzarsi solo su di esso, ma fare un passo indietro, cercando di ricostruire la storia della persona, individuare i fattori contribuenti che hanno portato all’insorgenza del sintomo attuale, e attuare modifiche efficaci, col dosaggio corretto.